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Guida alle osterie: il Piemonte con 28 chiocciole è in testa

1707 Locali segnalati, 190 Locali del Buon Formaggio, 372 Locali rinomati per i vini, 513 Locali con orto di proprietà, 458 Locali che propongono un menù vegetariano, 282 Osterie con alloggio,250 Chiocciole di cui 28 – il record – in Piemonte. É la nuova guida Osterie d’Italia 2016, Il sussidiario del mangiarbere all’italiana edita da Slow Food Editore e presentata il 21 settembre durante l’ultima giornata di Cheese. (altro…)

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Intervista a Giorgio Ravelli del ristorante Brooksbys Walk

Giorgio Ravelli, chef di origine svizzero-italiana preparerà il 20 settembre a Cheese la cena “A Swiss in East London” all’interno delle “Tavole Accademiche”. Ravelli ha da poco aperto a Londra, insieme al suo amico Jarrod Cooke, il ristorante Brooksbys Walk, che ha sede in un vecchio bagno pubblico. Nato a Locarno, Giorgio Ravelli è cresciuto in una famiglia di ristoratori: suo padre era il proprietario di un ristorante e suo nonno di una pasticceria. Subito dopo il liceo svolge il suo apprendistato in una struttura a cinque stelle a Lugano. Tra le sue esperienze all’estero: il 2 stelle Michelin The Ledbury a ovest di Londra e la stella Michelin Vau a Berlino. Dopo un periodo nel sud della Francia come sous chef del ristorante La Maison de la Lozère, torna a Londra invitato dall’ex collega Isaac Mchale, per eseguire il The Ten Bells con Jarrod Cooke.

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Spaghetti, cozze e vongole

Slow Food Editore ha appena pubblicato la nuova edizione di “Spaghetti cozze e vongole“, del Premio Strega 2015 Nicola Lagioia.

«Fu in quel momento che arrivarono i primi. Il cameriere li dispose sulla tavola quasi in contemporanea, con ampi gesti delle braccia. Tre piatti fumanti di spaghetti cozze e vongole. Poco pomodoro. Fili sottili di prezzemolo tra valva e valva. Un profumo delicato, seducente. Qualcosa di metallico e polposo al tempo stesso. Una promessa di lontananza a due passi dalla bocca. Poi il primo boccone. Buonissimo. Mi sembrava di non aver mangiato mai niente di tanto saporito, e questo fu sufficiente per cominciare a lavorare ai fianchi il malumore»

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