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Intervista a Cristina Bowerman del ristorante Glass Hostaria

Cristina Bowerman è nata a Cerignola e cresciuta a Bari. Dopo la laurea in Giurisprudenza si trasferisce negli USA e si laurea alla Texas Culinary Academy di Austin. Nel 2005 diventa la chef di Glass Hostaria, locale romano di Fabio Spada e Silvia Sacerdoti. La stella Michelin (2010) e i numerosi riconoscimenti non placano la sua voglia di studiare e sperimentare. Nel 2014 pubblica il suo primo libro: Da Cerignola a San Francisco e ritorno – La mia vita di chef controcorrente. È l’unica donna a essere stata nominata Chef Ambassador di Expo 2015. Questa intervista è stata pubblicato sul numero di luglio 2015 di Shop in the city

Il primo ricordo culinario.

Mio padre che cucina la crema pasticcera. Ricordo che stavo vicino a mio padre che girava la buccia di limone nel latte e alla fine faceva girare anche me.

Quando ha deciso di occuparsi di cucina.

Mi sono sempre interessata alla cucina e ho sempre cucinato. Circa quattordici anni fa ho capito che fare il cuoco poteva essere una professione e ho deciso di intraprendere questa strada.

Foto di Serrani Brambilla
Foto di Serrani Brambilla

Il profumo che le fa venire fame…

La mentuccia. Mi ricorda il carciofo alla romana.

Qual è il suo ingrediente preferito.

I piselli. Sono legati al ricordo della pasta e piselli di mia nonna. Appena arriva la stagione inizio a sbucciarli. Per me la minestra primavera con piselli fave e carciofi è il massimo.

Utensile di cui non può fare a meno.

La grattugia Microplane. Permette di grattugiare di tutto.

“Nido dell'ape” un piatto a base di trippa con purea di patate al lime. Mandorle tostate, salsa verde e rossa e un cucchiaio di idromele.
“Nido dell’ape” un piatto a base di trippa con purea di patate al lime. Mandorle tostate, salsa verde e rossa e un cucchiaio di idromele.

Aiuto, ho il frigo quasi vuoto… ci suggerisce una ricetta semplice ma di sicuro effetto?

Si dice che tutto ciò che “va bene di colore, va bene di stagione e va bene di regione vada bene insieme”. Per esempio: pasta con zucchine menta e latte. Si saltano le zucchine in un po’ di olio all’aglio e si aggiunge un po’ di latte per renderle morbide. Si scola la pasta corta al dente e si aggiunge al sugo con una manciata di parmigiano e la mentuccia fresca.

Dove va a far la spesa.

Per casa e per il ristorante mi fornisco dai miei fornitori. Alcuni consegnano direttamente al locale, negli altri vado io personalmente.

Il posto dove va a mangiare volentieri?

Sono due: la pizza da La Cucina a Roma e La Baia a Fregene.

Il consiglio per chi non sa cucinare.

Andate fuori a cena! Per me non ci sono persone che non sanno cucinare ma persone a cui non piace cucinare e quindi non si applicano. Non è obbligatorio cucinare, in questo caso è bene andare nei ristoranti.

Lei è ambasciatrice Expo, perché vale la pena andarci?

Vale il viaggio perché è la più grande rappresentazione che riguarda il cibo. È un bel connubio tra divertimento e informazione. L’Italia ha bisogno di questo Expo e la partecipazione di tutti non può che giovare alla manifestazione.