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Intervista a Marcello Trentini del ristorante Magorabin

Sarà lo chef stellato Marcello Trentini del Ristorante Magorabin a dare il via il 18 settembre al primo dei tre social eating (il 2 ottobre sarà la volta di Stefano Borra del Vo e il 16 Mariangela Susigan del Gardenia) organizzati da Palazzo Madama in collaborazione con Gnammo.
La cena dal titolo “Forma e colore. Il Design del Novecento” sarà preceduta dalla visita alla mostra Time Table. A tavola nei secoli, e sarà ospitata nella “Camera delle Guardie” di Palazzo Madama. Per partecipare alla cena occorre registrasi on-line al sito di Gnammo entro giovedì 17 settembre.

Marcello Trentini nel 2003 apre il Magorabin, dopo soli cinque anni entra a far parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, e da lì una scalata veloce alla stella Michelin nel 2012. A febbraio 2015, Magorabin viene accolto nella prestigiosa associazione Le Soste, costola italiana di Les Grandes Tables Du Monde. La filosofia di Marcello Trentini è “sovvertire” il suo territorio. Ama la cucina piemontese, ma quella dei giorni nostri contaminata da mille culture diverse.

Gli abbiamo chiesto di anticiparci il menù della serata a Palazzo Madama, dei suoi ricordi d’infanzia, e dei suoi progetti presenti e futuri:

Ci racconti l’appuntamento del 18 settembre a Palazzo Madama.
Gnammo ha organizzato un ciclo di cene all’interno di Palazzo Madama in occasione della mostra Time Table. A tavola nei secoli che racconta la storia della mise en place dalla porcellana cinese a quella contemporanea. La cena che preparerò è legata a tre ragionamenti paralleli: la contemporaneità; il fatto di essere in una residenza sabauda; e infine i prodotti, quelli più identificativi della piemontesità sia del passato sia del presente.

MARCELLO TRENTINI-2131Che cosa preparerà?
La cena, di tre portate , è impostata come se fossimo nel 1700-1880. Non ci sarà la pasta perché è arrivata solo in tempi recenti. Il piatto di entrata ai tempi dei Savoia era quasi sempre un brodo, un consommé: farò un distillato di prosciutto crudo che verrà versato al tavolo con una zuppiera, nel piatto ci saranno dei porcini sottoaceto e dei tranci di baccalà e erbe spontanee. Il secondo è ispirato ai grandi bracieri che venivano usati per cuocere la carne: servirò una coppa di maiale cotta a bassa temperatura, massaggiata con le spezie sull’esterno, finita sul grill e tostata sulla casseruola sarà adagiata su una battuata al coltello di gambero rosa. Il tutto, come vuole la tradizione sabauda, verrà glassato non con il vino ma con la salsa teriyaki. Il dolce è a base di cioccolato perché Torino è la patria del coccolato. Servirò un gelato, fatto in collaborazione con Marco Serra di Mara dei Boschi, di cioccolato extrafondente, salato e con un po’ di peperoncino con accanto l’anguria vetrificata (un cubo di anguria lavorato ad alta pressione per estrarre parte del succo e compattare le fibre).

E adesso parliamo un po’ di lei, qual è il suo primo ricordo culinario?
Pane con pomodoro dell’orto di mia nonna.

Quando ha deciso di occuparsi di cucina.
Credo da quando sono nato.

Il profumo che le fa venire fame…
Basilico

Maialino, scampi e bok choi
Maialino, scampi e bok choi

Qual è il suo ingrediente preferito.
I crostacei in generale.

L’utensile di cui non può fare a meno.
Coltello.

Aiuto, ho il frigo quasi vuoto…ci suggerisce una ricetta semplice ma di sicuro effetto?
È una realtà che vivo ogni settimana. A casa mia il frigo è sempre vuoto. La domenica quando sono a casa sono felice quando mi preparo pasta, olio e parmigiano. Naturalmente devono essere di qualità.

Quale o quali ingredienti non devono mai mancare in dispensa?
Una confezione di pasta di buona qualità e un olio extravergine.

Il consiglio per chi non sa cucinare.
Andare al ristorante! L’importante è non comprare i piatti confezionati. È sufficiente per mangiare bene comprare un cespo di insalata, un pezzo di carne dal macellaio o di pesce dal pescivendolo.

Ha dato una mano alla Société Lutèce e abbiamo visto il suo nome anche nel nuovo brunch della Drogheria…
Si tratta di consulenze, mi diverte e mi piace la sfida di rivolgermi a fasce di ristorazione non mie. Al brunch si serviranno dal club sandwich alle tapas. Per quanto riguarda la Société Lutèce si tratta del mio vecchio amore per la cucina classica francese che nel ristorante viene fatta in purezza.

Tortelli di trippa, gamberi e pecorino
Tortelli di trippa, gamberi e pecorino

Altre novita?
Ce ne sono, quella sicura è l’apertura in autunno di un Fish restaurant all’interno del MAMbo il Museo d’Arte Moderna di Bologna.